top of page

Giulio Natta, l’unico Nobel italiano per la chimica | Biografie sconosciute

Aggiornamento: 16 mag 2020

Giulio Natta fu l’unico italiano insignito del premio Nobel per la chimica. Probabilmente fu uno dei personaggi che cambiarono il mondo; egli infatti con il suo contributo diede il via alla produzione di un materiale che oggi sarebbe impensabile non avere: la plastica.

Natta naque a Porto Maurizio (IM) nel 1903. Fin da subito si distinse per le sue elevate capacità: si diplomò a soli 16 anni nel Liceo classico “Cristoforo Colombo” di Genova e successivamente si trasferì a Milano dove frequentò il corso di laurea di ingegneria industriale e poi di ingegneria chimica, della quale si laureò nel 1924. Dal quel momento in poi entrò nel campo della ricerca, dapprima con chimica analitica (ovvero lo studio e l’analisi di composti chimici ignoti), poi con cristallografia, cioè lo studio delle strutture chimico-fisiche dei cristalli), poi si trasferì in Germania per un breve periodo dove studiò la scienza delle grandi molecole. Questi importanti ambiti della chimica si riveleranno molto utili per lo studio dei polimeri cristallini, come il polipropilene isotattico scoperto da Natta.

Nei primi anni ’30 scoprì una via di sintesi dell’ alcol metilico in collaborazione con la Montecatini, riuscendo a strappare un importante monopolio sulla produzione, finora detenuto dalla Germania. Durante il periodo di guerra si rifugiò in una cascina a Vittuone, in provincia di Milano, dove continuò la sua ricerca e, in collaborazione con importanti aziende, chimiche brevettò importanti materiali tra cui la gomma butadiene (gomma sintetica, la base degli pneumatici moderni). Implementò inoltre nuove vie di sintesi industriale, tra cui la produzione della formaldeide (utilizzata a sua volta per la sintesi della bachelite, la plastica termoresistente dei manici delle caffettiere).

All’inizio degli anni ’50 cominciò a interessarsi di strutturistica delle molecole chimiche, in particolare di come le catene polimeriche che possiedono ramificazioni possono essere più o meno ordinate: isotattico (stessa struttura), sindiotattico (struttura alternata), atattico (struttura casuale). Successivamente grazie alle iniziali scoperte del chimico tedesco Ziegler, il quale inventò un catalizzatore (un complesso atto a velocizzare una reazione di sintesi), scoprì come il neonato polipropilene potesse essere prodotto con particolare regolarità e struttura: il polipropilene isotattico infatti, grazie alla sua regolarità forma strutture cristalline che donano a questa plastica caratteristiche mai viste in altri materiali naturali: flessibilità, lavorabilità, capacità isolanti…

L’invenzione dei catalizzatori di Ziegler-Natta portò alla premiazione dei due chimici con il premio Nobel nel 1963. Da quel momento il mondo cambiò, grazie a un italiano che inventò “il materiale che Dio non creò”.

Comments


 

I contenuti presenti sul blog "QweQwe Blog" dei quali sono autori i proprietari del blog non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti perchè appartenenti all'autore stesso. È vietata la copia e la riproduzione dei contenuti in qualsiasi modo e forma.

È vietata la pubblicazione e la redistribuzione dei contenuti non autorizzata espressamente dall'autore.

Copyright  ©  2020  QweQwe Blog by Various Artists  |  All rights reserved

bottom of page