Il più grande tesoro del mondo, letteralmente
- Rocco Semler
- 9 apr 2020
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 11 apr 2020
Quando pensate all'India probabilmente le prime cose che vi verranno in mente sono le vacche sottopeso che girano per le strade, il curry, il Taj Mahal e Sunil Chhetri. Sicuramente non il Deposito di Paperon de Paperoni, eppure il corrispettivo reale che gli si avvicina maggiormente, forse addirittura supera, si trova proprio li.
A Thiruvananthapuram (Trivandrum per i non amici), capitale del Kerala, si trova il tempio Padmanabhaswamy. Si tratta di un tempio induista dedicato a Vishnu, una delle divinità principali, che da nome a Thiruvananthapuram stessa. Era gestito dalla famiglia reale di Travancore, a capo dell'omonimo regno (fino al 1949) in cui si trovava il tempio. Almeno fino al 2011, anno in cui la corte suprema indiana li rimosse dall'incarico, ordinando in contemporanea l'apertura delle 6 camere segrete.
Al tempio Padmanabhaswamy infatti sono presenti 6 cripte che contengono i doni e le offerte fatte a Vishnu nel corso della storia; a ognuna la Corte ha assegnato una lettera, da A a F. Quelle dalla C alla F vengono aperte regolarmente in occasione di vari rituali, in cui a volte vengono adoperati oggetti contenuti al loro interno. Il Vault A, molto più grande degli altri 4, si pensa che sia stato aperto per l'ultima volta nel 1931.
Dunque cos'ha trovato l'equipe inviata dalla corta suprema? Nei vault F ed E una quarantina di gruppi di oggetti ciascuno, 617 nel vault D, quasi 1500 nel vault C e per finire, più di 100.000 diversi gruppi di oggetti (che possono essere una singola corona o un mucchio di monete) nel vault A. si tratta di un'immensa quantità di oggetti di un valore incredibile. La lista completa è segreta ma secondo alcuni report confermati comprende:
-statua di vishnu alta 1.2 metri e larga 0.9 di oro puro tempestata di diamanti e altre pietre preziose
-trono di oro massiccio ricoperto di pietre preziose
-centinaia di migliaia di monete d'oro dell'impero romano e dell'era napoleonica
-una catena d'oro massiccio lunga 5.5 metri, tra altre migliaia di catene d'oro
-un mucchio di 800 kg di monete d'oro risalenti al 200 a.c.
Si può andare avanti ancora a lungo ma direi che si è capito l'andazzo; questa non è che una minima parte dei ritrovamenti, un articolo del 1931 indica addirittura la presenza di un granaio pieno di monete d'oro e d'argento. Le valutazioni più morigerate stimano il valore dei ritrovamenti in circa 20 miliardi di dollari americani, senza contare il valore storico e culturale, e questo lo rende il tesoro più ricco della storia dell'uomo.
Quelli con una maggiore dimestichezza con l'alfabeto si saranno accorti che finora non è stato menzionato il vault B. il motivo è molto semplice, la stanza B non viene aperta da secoli, ed è nettamente la più grande delle 6. nel 2011 gli incaricati della corte suprema aprirono il portone del deposito B, trovandosi di fronte un'altra porta, di legno. Aperta anch'essa si sono ritrovati dinanzi a una terza porta, d'acciaio, completamente bloccata, senza nessuna maniglia o serratura, adornata da due enormi cobra, animali nefasti. La credenza vuole che solo il prescelto, cantando un mantra sacro, possa aprirlo, e che qualunque tentativo di forzarlo porterebbe enormi disgrazie. Data la forte opposizione da parte degli amministratori del tempio, le leggende e l'impossibilità di aprire la porta, il deposito B resta ancora chiuso, cosi come i depositi sotterranei G e H, scoperti nel 2014, anch'essi chiusi da secoli.

Una stima fatta dalla famiglia reale di Travancore (allora gestori del tempio) intorno al 1880, considerata attendibile, stima il valore dei contenuti della sola cripta B in circa 700.000.000.000 $ (attuali), senza calcolare il valore culturale. Per rendere l'idea è più del valore dell'intera Romania. A questo punto la prima domanda che uno si pone è: da dove viene tutta questa ricchezza? Possibilmente seguita da: quante guardie ci sono? La risposta alla prima domanda è: da migliaia di anni di donazioni e tributi, provienti dal kerala, da tutta l'india e anche oltre. La nascita di questo tempio si perde nella notte dei tempi; è menzionato in testi indiani di 2500 anni fa come “il tempio d'oro”, a testimoniare che già allora conteneva una ricchezza colossale. Col passare dei secoli questo tesoro si è costantemente ingradito, grazie anche all'importanza di Thiruvananthapuram come luogo di scambi commerciali, in mezzo alla rotta tra l'europa e l'estremo oriente.
Il tempio ora giace in un limbo, tra la famiglia reale di Travancore che ne reclama il controllo e la corte suprema indiana, che deve far fronte a furti occasionali e delle accuse di malagestione rivolte all'amministrazione del tempio nel 2015. Attualmente è protetto da metal detector, telecamere e più di 200 guardie armate.
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