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#2020inMusica | Album, Weeks 13/14.

Aggiornamento: 4 apr 2020

Ecco l’atteso resoconto dei nuovi album che ho avuto il tempo e l’energia di ascoltare per poterveli raccontare in un paio di righe. Pochi nomi, ma molto attesi, vi aspetto nei commenti!

NB: Le posizioni e i rating di album già in lista possono comunque variare, in base a ascolti futuri o altre considerazioni


DUA LIPA – FUTURE NOSTALGIA

Attualmente, e probabilmente anche a fine anno, in ambito pop abbiamo già un potenziale Album Of The Year. Impossibile da smettere di ascoltare. Alza il livello dei già ottimi singoli fino a quote spaziali Se devo impegnarmi a cercare un difetto, le ultime due tracce (Good In Bed e Boys Will Be Boys) non sono assolutamente all’altezza delle altre 9, che ognuna a modo suo è una BANGER. Il titolo dell’album è perfettamente descrittivo di ciò che si percepisce lungo l’ascolto: delle fortissime 80s vibes colorate da produzione moderna, basi strumentali di grandissima qualità, ritornelli catchy, samplesperfetti, la voce versatile e piena di Dua… Uno dei migliori dischi pop degli ultimi anni, senza ombra di dubbio. ⬆️ : Future Nostalgia, Break My Heart, Levitating ⬇️ : Boys Will Be Boys Voto: 9-


THE WEEKND – AFTER HOURS I singoli e i video musicali già usciti hanno contribuito a creare un’attesa spasmodica per questo nuovo lavoro; attesa a mio avviso pienamente ripagata da un album di qualità innegabile, maturo, trascinante, completo. Ci mette qualche traccia a carburare veramente, ma la run a metà disco che da Escape From LA porta a Heartless, Faithe infine Blinding Lights vale da sola l’intero disco, così come la title track, vero gioiello dell’album. Mezzo voto in più per i remix alternativi interessantissimi, mezzo voto in meno per le tracce nuove della deluxe, davvero nulla di che: confermato dunque il giudizio più che positivo.

⬆️ : Faith, After Hours ⬇️ : Too Late Voto: 8.5


CHILDISH GAMBINO – 3.15.20 Non è tutto oro ciò che luccica: l’uscita pressoché a sorpresa del nuovo lavoro del buon Donald Glover è stata accolta con un certo interesse, ma non me la sento di dire che mi abbia strabiliato. Anzi: discutibile la scelta di nominare la tracklist con il minuto in cui parte la canzone (tra l’altro a volte non coincide, e non vale per tutte le tracce, che senso ha?), che confonde e basta; molte tracce sono tirate per le lunghe all’inverosimile; le numerose scelte sperimentali sparse per la tracklist hanno vari alti (le tre tracce di chiusura su tutte), ma numerosi bassi, su tutti la terribile 32.22, che sembra uno scarto da Yeezus nel senso più cattivo possibile del termine. Piuttosto deluso

⬆️ : 42.26 ⬇️ : 32.22 Voto: 5


CARIBOU – SUDDENLY

Sono in ritardo di qualche settimana con questo disco elettronico, uscito a fine febbraio; sono contento di esserci tornato sopra, perché rappresenta un ottimo lavoro di un artista che rispetto ma che non ho mai potuto approfondire troppo. Non troppo coeso nella sua tracklist, resta comunque una serie di brani singolarmente gradevoli, su tutti Home, che alla fine scorrono che è un piacere, tra ritmi incalzanti e momenti di riflessione. Il mio album di musica elettronica preferito del 2020, per ora.

⬆️ : Home, Lime ⬇️ : Ravi Voto: 8-


GIANNI BISMARK – NATI DIVERSI Forse non sono riuscito particolarmente a carpire l’unicità e il perché del successo di questo artista: resta il fatto che questo disco personalmente non mi ha dato granché, mi è sembrato il classico crossover tra rap e pop che tipicamente attraversa la scena italiana degli ultimi tempi, molto più tendente al “facilmente commercializzabile”. I feat sono carini, qualche testo è di qualità, qualche base resta in testa, ma non siamo di fronte a un capolavoro. Almeno, personalmente non riesco a cavarne molto più di questo di buono.

⬆️ : Quello Vero ⬇️ : La Strada è Nostra Voto: 6-


PEARL JAM - GIGATON Un certo sollievo. Posso dire solo questo: i singoli mi avevano fortemente fatto temere qualcosa di molto peggiore rispetto al disco che poi è venuto alla luce la scorsa settimana. Fortunatamente, gli highlander della scena grunge (evoluta ormai lontano da certi lidi) si sono ripresi, e alla fine la sufficienza c’è, nonostante le due tracce teaser chiamassero fortemente verso il baratro. Comes And Goes è una traccia acustica da top 10 (di questo tipo) nella loro numerosa discografia; ci sono vari highlights, come Who Ever Said, Quick Escape, NeverDestination, Buckle Up, però. Però. Alcuni dei rischi presi non pagano, sia a livello strumentale che vocale (Eddie ha fatto cose strane in varie tracce, che mi hanno turbato); il disco si attesta su livelli comunque bassi nella loro discografia, e se togliamo gli anni 90 (no contest), Avocado, Binaural e lo stesso Lightning Bolt restano superiori. Occasione persa, considerati i 7 anni di attesa; ma alla fine, non posso voler troppo male a una band che comunque anche qui conserva il suo unico stile. A buon rendere ⬆️ : Comes And Goes, Who Ever Said ⬇️ : Dance Of The Clairvoyants, Superblood Wolfmoon Voto: 6.5

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Antonio Giannotte
Antonio Giannotte
03 באפר׳ 2020

Mamma mia il nuovo di Childish Gambino è pessimo

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