#2020inMusica | Album e Singoli, Agosto e Settembre
- Francesco Chirico
- 3 ott 2020
- Tempo di lettura: 12 min
L'estate è tramontata ormai, la routine atipica di questo 2020 è tornata, ma la musica (al contrario delle recensioni :/) non ha mai preso un attimo di pausa; vediamo insieme quali lavori hanno contraddistinto questi ultimi due mesi!
Con questa uscita mi congedo temporaneamente dal Blog, trasferendo la mia attività di brevi recensioni e consigli musicali in altra sede social; ringrazio tutti quelli che mi hanno letto, e vi invito a continuare a seguirmi!
DUA LIPA – CLUB FUTURE NOSTALGIA
Il disco originale, uscito questo marzo, è tuttora stabilmente nella mia rotazione abituale, ed ancora agilmente nella mia Top 10 del 2020, con il suo strepitoso connubio tra la “nostalgia” anni 80 e la freschezza e la modernità che Dua Lipa ha saputo infondere nel suo miglior lavoro finora. Questo disco, in collaborazione con The Blessed Madonna e che vanta collaborazioni di spicco come Gwen Stefani, Mark Ronson, Madonna, Blackpink e Jamiroquai, è una rivisitazione e una trasformazione di tutte le tracce di Future Nostalgia in chiave dance club, con risultati a mio parere alterni, ma che certamente è un progetto azzeccato e giusto come concezione, per rendere dei brani già di per sé divertenti e ballabili ancora più calzanti in contesti come feste e discoteche.
Spicca tra le altre il remix di Love Is Religion, precedentemente unreleased, veramente bella!
↑: Love Is Religion, Love Again, Good In Bed, Physical ↓: Cool, Boys Will Be Boys
Voto: 6.5
BIFFY CLYRO – A CELEBRATION OF ENDINGS
Tantissima attesa, dopo un lungo rinvio, ma come è stata ripagata! Questo è uno dei migliori album rock (mainstream) dell'anno, senza alcun dubbio: 11 tracce senza praticamente debolezze, saltando dall'esplosiva North Of No South alla dolce Space, al principale “anthem” del disco, Instant History, l'invito del trio scozzese è di godersi il momento, celebrare tutti i finali come dei nuovi inizi; allo stesso modo, questo disco ha la potenzialità di essere un nuovo inizio, di consacrare ulteriormente la legacy di questa band, come ad esempio accadde per i Foo Fighters dopo il roboante Wasting Light: una band già affermata, che crea un disco di livello altissimo che permette di guadagnarsi i Main Stage di tutto il mondo, nello slot principale. Pezzi come l'eccentrica Weird Leisure, la divertente Tiny Indoor Fireworks, ma soprattutto la mia preferita End Of (probabilmente la mia canzone più ascoltata nel 2020) e la conclusiva epica Cop Syrup, non aspettano altro che la fine di questo periodo triste per essere urlate a squarciagola ai concerti. Cosa che spero di poter fare anch'io.
↑: North Of No South, End Of, Opaque, Cop Syrup ↓: -
Voto: 9
THE KILLERS – IMPLODING THE MIRAGE
I Killers sono ormai consolidati tra le band più grandi e rilevanti del panorama rock mondiale, e forse c'è anche un po' di timore di avventurarsi fuori dalla propria nuova comfort zone, fatta di rock orecchiabile e coinvolgente, meno schitarrato e più arricchito di archi e tastiere sparate a tutto volume; la voce di Brandon Flowers è sempre in formissima, sembra quasi non invecchiare mai, ed è sicuramente uno dei punti di forza del disco, assieme ad alcune collaborazioni interessanti (kd Lang, Weyes Blood); oltre a questo però, il disco è dannatamente prevedibile, e oltre le 2-3 hit radiofoniche Caution, My Own Soul's Warning, la sensazione è di già sentito, di già vissuto; inoltre spesso e volentieri gli strumenti sono quasi esasperanti per come sono stati mixati, tutti forte, tutti alti, sparati nelle orecchie dell'ignaro ascoltatore. Compitino.
↑: My Own Soul's Warning, Caution ↓: Fire In Bone, Dying Breed
Voto: 5.5
AMINE – LIMBO
La mia conoscenza dell'artista si limitava a ciò che avevo sentito dire, ovvero che era troppo simile ai suoi contemporanei, senza un vero stile proprio. Ed è vero che prenda a piene mani dai vari Pusha T, Young Thug, a seconda del pezzo che vai ad ascoltare; ma il risultato finale, racchiuso in 14 tracce che spaziano da pezzi che strizzano l'occhio all'RnB (Roots, Easy), pezzi invece più aggressivi e acidi (Pressure in My Palms), fino a pezzi trap più universali, come la fantastica Compensating, con la collab dello stesso Young Thug. Le produzioni sono veramente di gusto, la prima metà della tracklist in particolare, e i feat sono di altissimo livello, tra cui risaltano certamente Thug, JID, slowthai e Summer Walker.
↑: Burden, Woodwarn, Compensating, Pressure In My Palms, Roots ↓: Shimmy
Voto: 7
GLASS ANIMALS – DREAMLAND
Temevo moltissimo questo album: conosco abbastanza la band, e quindi avevo buone ragioni per essere spaventato dai singoli che hanno anticipato questa uscita: ad esempio, Tokyo Drifting è valida esclusivamente per la presenza di Denzel Curry, il resto suona fuoriluogo, con un beat switch spiazzante e un ritornello fastidioso; la titletrack rende alla grande il titolo, essendo un pezzo pressoché soporifero; in realtà, il risultato finale scorre meglio del previsto, ma è comunque pieno di miscele elaborate e confusionarie di elettronica, hip hop, pop, intermezzi “spaziali”, centinaia di effetti e filtri, il tutto immerso in un'estetica sognante, quasi vaporwave, che però ha veramente fatto fatica a darmi piacere. Spiace perché leggendo i testi, è un disco molto personale e nostalgico, ma le scelte musicali arrivano a distrarmi fin troppo.
↑: Heat Waves, Waterfalls Coming Out Of Your Mouth ↓: Melon And The Coconut, Dreamland, It's All So Incredibly Loud
Voto: 5-
BURNA BOY – TWICE AS TALL
Disco veramente divertente e interessante, che mescola ritmi tribali e afrobeats, che richiamano le origini nigeriane dell'artista (il disco è stato registrato a Lagos durante la quarantena), a produzioni più moderne, che strizzano l'occhio all'hip hop e al drill, ma anche al pop (la collaborazione con Chris Martin dei Coldplay è uno dei punti più alti del disco, sublime quanto purtroppo sconosciuta al panorama radiofonico italiano); le 15 tracce sono assemblate alla perfezione, creando un'isola musicale esotica e felice, guidati dal timbro profondo e dalle strofe potenti di Burna Boy, che meriterebbe ancora più successo di quanto non stia facendo oltremanica e oltreoceano. Altra vetta del disco è il pezzo Real Life, con il suo grande amico Stormzy, che non smette mai di colpirmi.
↑: Real Life, Time Flies, Monsters You Made, Level Up ↓: -
Voto: 7.5
KATY PERRY – SMILE
Ormai i tempi migliori (artisticamente parlando) sono alle spalle per la nostra Katy, che si avvia a diventare moglie e mamma, e che non riesce a tornare ai fasti di fine anni '00/primi anni 10, fisiologicamente aggiungerei. La formula che propone in questo disco è il suo solito pop, che però ormai ha interpreti e stili migliori e più evoluti e innovativi, anche nel sovrasaturo panorama mainstream, alternato a piano ballads in cui far risaltare la sua voce, che però alla lunga stanca facilmente. Thanks For The Memories?
↑: Smile (la più groovy e distinta del disco) ↓: Daisies, Never Really Over
Voto: 4.5
NLE CHOPPA – TOP SHOTTA
Uno dei nomi più interessanti della XXL 2020 Freshmen class (quest'anno a onor del vero sotto la media delle precedenti), ha rilasciato il suo primo album commerciale, 20 tracce per un'ora e poco più di riproduzione; troppi? Decisamente sì, perché se si fosse rimasti circoscritti alle 12-13 tracce di livello e tagliando il resto, avremmo tra le mani un disco fantastico. Aggressività in stile Denzel Curry/ZillaKami, ma anche melodie alla Juice WRLD, come nella opener Daydream; Choppa è capace di tutto, e sicuramente sarà uno dei nomi più da tenere d'occhio in futuro nel panorama trap mondiale, però a mio parere è ancora abbastanza lontano da definire perfettamente uno stile unico che lo contraddistingua. Highlights del disco la serie degli Shotta Flow, in cui tira fuori tutta la cattiveria e potenza di cui è capace, e le collaborazioni con Roddy Ricch e Mulatto.
↑: Camelot, Shotta Flow 4/5, Walk Em Down, Make Em Say ↓: Made It Happen
Voto: 6.5
NAS – KING'S DISEASE
Dopo vari volti nuovi, giusto parlare anche di una vecchia gloria come Nas, che con King's Disease rinforza ancora di più una discografia che lo ha già consolidato come leggenda dell'hip hop: 13 brani per poco meno di 40 minuti senza particolari ostacoli, produzioni notevoli, in vecchio stile, la solita abilissima penna di Nas, i godibilissimi feat (Don Toliver e Big Sean sono strepitosi in Replace Me, Anderson Paak è una garanzia assoluta, così come Charlie Wilson, Fivio Foreign e ASAP Ferg tra gli altri) impreziosiscono e contornano le inconfondibili strofe. Non sarà il nuovo Illmatic, però è sicuramente il suo miglior lavoro degli ultimi anni.
↑: Car #85, Spicy, All Bad, Replace Me, 10 Points ↓: Til The War Was Won
Voto: 8
GASHI – 1984
Disco sorprendente! Non ho mai considerato troppo questo artista americano (di origini albanesi), additandolo come hit-maker e nulla di più, ma mi devo ricredere; sull'onda di Dua Lipa e The Weeknd, questo disco, come lascia intendere il titolo, riprende sonorità e atmosfere degli anni 80, le rielabora in chiave moderna e le presenta in una sequenza di 20 tracce, tra il pop e la dance, abbandonando il rap che contraddistingueva in parte i lavori precedenti. La perla della lista è senza dubbi Mama, che vede la collaborazione di Sting, la cui voce si sposa alla perfezione con l'aesthetic del pezzo; altri pezzi degni di nota sono Paranoid, la glitchy Mr.Ferrari, So Many Love Me; ma in realltà tutto l'album è un'esperienza d'ascolto piacevole, atmosferica, e come già detto, sorprendente.
↑: Paranoid, Mama, Mr.Ferrari, Distant, So Many Love Me ↓: -
Voto: 7.5
BIG SEAN – DETROIT 2
Lavoro di inaspettata qualità, coerenza, carisma e stile! Big Sean stupisce tutti, con il suo nuovo lavoro, che nonostante la lunghezza si lascia godere piuttosto bene; 21(!!!) tracce (compresi 3 interludi narrati dai fantastici Dave Chappelle, Erykah Badu e Stevie Wonder) impreziosite da feat di alto livello (il compianto Nipsey Hussle, Post Malone, Young Thug, uno straordinario Anderson Paak, un sottotono Travis Scott tra i vari), produzioni e flow variegati: fantastici i due volti della traccia Lucky Me, la tenebrosa Wolves, la sensualissima Body Language, in cui Jhené Aiko scambia allusioni e avance con Sean e il sempre ottimo Ty Dolla Sign; nella seconda parte del disco a brillare è il lungo Friday Night Cypher; non mancano le tracce più “medie”, tra cui certamente Lithuania, che sembra più un pezzo di Travis, suonando piuttosto incoerente col resto del progetto. Ma senza alcun dubbio i pro sopravanzano alla grande i pochi contro di uno degli album hip hop meglio concepiti e riusciti del 2020, a sorpresa.
↑: Lucky Me, Friday Night Cypher, Guard Your Heart, Wolves ↓: Harder Than My Demons
Voto: 7.5
EMMA NOLDE – TOCCATERRA
Primo album della giovanissima cantautrice Emma Nolde, classe 2000, che con queste 8 tracce ci offre un biglietto da visita più che valido, dimostrando talento nella scrittura, composizione e nel performare brani personali, acerbi (in senso buono) e genuini; una delle cose che più risalta, oltre all'ottimo lavoro alla produzione, e ai testi, mai scontati, è senza dubbio la creatività alla chitarra, che in Resta, (male), e soprattutto nella fantastica conclusiva Sorrisi Viola; proprio quest'ultima traccia colpisce fortissimo dentro, grazie a una combinazione letale di chitarra acustica, voce struggente, e testo tostissimo. Una conferma gradevole di una piccola promessa del cantautorato italiano, che potrà crescere e ritagliarsi spazi sempre più grandi, continuando su questa strada.
↑: Sorrisi Viola, Resta ↓: -
Voto: 7
DEFTONES – OHMS
Attesissimo per mesi, anni, ma è finalmente uscito il nono album in studio dei leggendari Deftones, che rialzano la testa dopo un album “sottotono” come Gore; 10 tracce molto ben legate, congruenti, in cui sono presenti tutti gli elementi che li hanno resi uno dei gruppi manifesto del metal (alternative) degli ultimi 25 anni: riff martellanti (The Link Is Dead, Genesis), fangosi (Ohms), cattivi (Urantia), l'energia straripante di Chino Moreno alla voce (anche se sinceramente troppo, troppo piena di effetti, soprattutto nella prima metà del disco, e che un po' pregiudica la votazione altrimenti altissima), melodie armoniche (Pompeji è il seguito spirituale e melodico di Sextape, uno dei migliori pezzi dei Deftones), ma anche dissonanti quando serve, fungendo da scenario a ritornelli notevoli come quelli di Radiant City e Ceremony. Promossi con piacere e a pieni voti!
↑: Ohms, Pompeji, Ceremony ↓: Headless
Voto: 8-
FSK SATELLITE – PADRE, FIGLIO E SPIRITO
Sapobully, Taxi Bi e Chiello, con il fidato Greg Willen alla produzione, ritornano con il loro secondo album dopo l'esplosione mainstream nel 2019. Proprio le produzioni sono senza nemmeno il minimo dubbio il punto di forza di questo lavoro: i beat della title track, […] sono molto ben fatti; i tre si distinguono per le loro solite peculiarità (le melodie di Chiello, la cattiveria e le urla a volte sconclusionate di Taxi B, il “carisma” di Sapobully.......), né più né meno. I testi ovviamente sono un viaggio nei soliti cliché trap (la lean, i cash, la droga, la gang, e affini), con un'insistenza che stanca abbastanza facilmente, visti i 42 minuti di riproduzione, ma alla fine dalla Fsk non dobbiamo aspettarci testi da cantautore, e alla fine va bene così, nonostante non manchino i momenti da grattarsi la testa, anzi (Lean Nel Lean e Top Gun su tutte)...
Sorprendente vedere che uno dei pochi feat su questo album è niente meno che uno dei padri della trap, ovvero Chief Keef (la canzone oltre a lui però non si distingue molto). Sfera Ebbasta invece conferma una striscia di feat negativa incredibile, chissà che accadrà nel suo album... Nel complesso, nell'ambiente trap italiano abbiamo visto di ben peggio quest'anno, ma non siamo di fronte a un capolavoro, manca anche un po' l'elemento del nuovo e divertente che contraddistingueva Trapshit. Meh
↑: Padre, Figlio e Spirito ↓: Lean Nel Lean, Soldi Sulla Carta, Top Gun
Voto: 5
FLEET FOXES – SHORE
Se esiste un solo gruppo che più incorpora l'essenza del folk/indie del nuovo millennio, questi sono proprio i Fleet Foxes, che con Helplessness Blues (2011) hanno segnato un intero decennio in questo ambito, grazie soprattutto alla genialità di Josh Tillman (aka Father John Misty). Non aspettavo un loro nuovo album quest'anno, sono stato colto di sorpresa, e sicuramente non mi hanno deluso: l'approccio è sicuramente nel loro stile, ma meno “nudo”, puro, dei lavori precedenti, e più ricco di colori e arrangiamenti più corposi. La striscia iniziale di tracce, su tutte Can I Believe You, è un'esperienza d'ascolto davvero genuinamente soddisfacente e rasserenante, che non può non mettere un sorriso sulle labbra, impostando un mood che si trascina senza ostacoli lungo i 15 brani di tracklist, in cui non manca un occhiolino al passato (I'm Not My Season, Thymia), fino alla catartica title track conclusiva. Il titolo (Shore, ovvero Costa) è veramente calzante, poiché questo album culla davvero le orecchie come onde del mare... Ci sono certi gruppi che sai per certo che non possono essere in grado di deludere, e che saranno sempre i benvenuti nelle cuffie o nelle casse: tra questi, un buon ascoltatore non può mai lasciar indietro i Fleet Foxes.
↑: Sunblind, Can I Believe You, Maestranza, I'm Not My Season, Cradling Mother, Shore ↓: -
Voto: 9
IDLES – ULTRA MONO
Dopo i pazzeschi Brutalism (2017) e Joy As An Act Of Resistance (2018), anche nel 2020 i britannici Idles sbaragliano la concorrenza e si prendono la palma di miglior album (post)punk dell'anno, facendo ancora una volta centro con Ultra Mono. I sensazionali e stranamente variegati singoli (le frenetiche Mr. Motivator e Model Village, la maestosa Grounds e la slow burner A Hymn) sono coadiuvati da un set di tracce mai così legate, mai così coerenti, mai così unite da un focus compositivo e narrativo prima d'ora: i testi che Joe Talbot spreme dai propri polmoni sono semplici, così come la gran parte dei riff di chitarra, perché ciò che conta è l'energia, sconfinata, e i messaggi lanciati, forti e chiari: dalla carica straripante di War, Mr. Motivator, a messaggi di unità e fratellanza (“black is beautiful”, “I am I, unify” sono i leitmotiv in Grounds), inni all'amore fraterno e all'amore in ogni forma (The Lover, A Hymn, Kill Them With Kindness), sostegno alla femminilità e alla libertà delle donne (Ne Touche Pas Moi), attacchi ai potenti padroni (Reigns). Fino alla conclusiva Danke, la più feroce del disco, che grida vendetta per non poter essere urlata a squarciagola in un concerto. Cosa che tutti ci auguriamo di poter rivivere presto. Nel frattempo, ci godiamo l'ennesima prova di forza di una band che ha tutto per rimanere nella storia del genere.
↑: Grounds, Mr.Motivator, Reigns, Model Village, Ne Touche Pas Moi, The Lover, Danke ↓: Carcinogenic
Voto: 9
MACHINE GUN KELLY – TICKETS TO MY DOWNFALL
Era necessario nel 2020 un disco Pop Punk del nostro Machine Gun Kelly? Francamente, non direi. Encefalogramma piatto completo a livello creativo: non c'è nemmeno un tentativo di esplorazione o ribaltamento del benché minimo tratto di un genere che effettivamente non dà più segni di vita o quantomeno di innovazione da anni. Occasione persa, se mai ci fosse terreno per un'occasione di evoluzione artistica. Mediocre da rapper, mediocre da rockettaro.
↑: - ↓: ….........
Voto: 3
JOJI – NECTAR
L'assaggio di inizio 2020 (la SUBLIME Run) faceva presagire un'evoluzione e una crescita artistica esponenziale che questo disco conferma senza dubbio: il fu Filthy Frank è ormai un cantante, maturo, e soprattutto talentuoso; il lungo lavoro sulla voce ha dato i suoi frutti, le melodie sono corpose, sostenute alla grande, e circondate da produzioni e arrangiamenti che calzano alla perfezione. La opener Ew presenta uno dei tanti ritornelli cristallini di questo lungo e appassionato progetto, che si snoda con poche deviazioni dal tema musicale delle piano ballad, mischiate con elementi quasi trip-hop, immerse in un atmosfera spesso lo-fi, celestiale, e guidata da ritmi che talvolta strizzano l'occhio alle basi trap, ma senza mai spingersi oltre alla frenetica Gimme Love nello sperimentare direzioni differenti. Album coeso, ben riuscito, e che trasmette davvero la passione dell'artista.
↑: Ew, Run, Modus, Daylight, Afterthought ↓: -
Voto: 7.5
6IX9INE – TATTLETALES
Lo snitch è uscito di galera, e ha portato con sé un disco breve, mediocre, banale, che sprizza infantilismo da tutti i pori. “Ahah sono uscito di galera ahah sono meglio di voi” per 30 minuti, non certo l'album dei miei sogni.
↑: Trollz (grazie a Nicki Minaj) ↓: Gooba, Charlie, Punani, varie altre
Voto: 3.5
DISCLOSURE – ENERGY
Chiudiamo con l'ultimo lavoro dell'apprezzatissimo duo britannico di musica elettronica, i Disclosure, che già questa primavera avevano anticipato Energy con un EP molto interessante. Si superano qua, annoverando tra le collaborazioni il sempre ottimo Slowthai, che canta nell'alienante My High; la divina Fatoumata Diawara, scoperta quest'anno grazie al singolo con i Gorillaz; Eko Roosevelt, che in Tondo collabora per la miglior canzone del disco, ovvero la divertentissima e colorata Tondo; Khalid, con cui escono le hit radiofoniche Know Your Worth e Talk.
La versatilità della loro musica mi colpisce ogni volta di più, saltando da afrobeat a ritmi quasi RnB, a basi più tenebrose; questo progetto è l'ennesima dimostrazione di due talenti a 360 gradi.
↑: Tondo, My high, Douha, Energy ↓: -
Voto: 7.5
Playlist coi migliori singoli di Agosto (non Settembre :( )
Week 32 – Il meglio: -Gojira – Another World (groove metal)
-Juice WRLD ft. The Weeknd – Smile (trap pop) -Rick Ross – Pinned To The Cross (hip hop)
-Flatbush Zombies – Afterlife (alternative hip hop)
-Bon Iver – AUATC (art pop)
Week 33 – Il meglio:
-IDLES – Model Village (punk)
-Anderson Paak ft. Rick Ross – Cut Me In (hip hop/RnB)
-Drake ft. Lil Durk – Laugh Now Cry Later (pop rap)
-Internet Money, Gunna, Don Toliver, NAV – Lemonade (trap)
-DevilDriver – Nest Of Vipers (groove metal)
Week 34 – Il meglio:
-Deftones – Ohms (alternative metal)
-Apocalyptica ft. Lzzy Hale – Talk To Me (symphonic Metal) -London Grammar – Baby It's You (alternative pop)
-Headie One, AJ Tracey, Stormzy – Ain't It Different (drill)
Week 35 – il Meglio: -Calvin Harris ft. The Weeknd – Over Now (RnB/pop) -India Shawn ft. Anderson Paak – Movin' On (RnB)
-Cordae ft. Roddy Ricch – Gifted (hip hop)
-Ghostemane – AI (trap metal)
-Travis Scott – The Plan (trap)
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