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#2020inMusica | Album, Weeks 17/18

Si chiude il mese di Aprile, che ha portato con sé tanti ottimi nella prima metà e che continua su questo trend; episodio particolarmente ricco di EP (dischi brevi da 4-5 tracce) rispetto al solito, con diversi nomi più che attesi sia Italiani che internazionali! Fatemi sapere cosa ne pensate!

NB: Le posizioni e i rating di album già in lista possono comunque variare, in base a ascolti futuri o altre considerazioni

TOMMY TOXXIC – LA DANZA DELLE STREGHE

Iniziamo con un album che inizialmente avrei probabilmente ignorato, non conoscendo l’artista, ma vedendo sui social un notevole feedback positivo, ho deciso di dargli una chance; la maggior qualità di questo album sono senza dubbio i beat (e la produzione in generale) di Nikeninja, che su oltre metà delle tracce risplende quanto se non di più di Tommy stesso, alternando aggressività e momenti più melodici con una grande freschezza ed energia. Il flow e i testi di Tommy, se devo essere sincero, non mi hanno impressionato più di tanto, ma sicuramente beneficiano delle atmosfere di Nikeninja per darsi ancora più forza. Benissimo i 126, male Prince per quanto riguarda i feat. Non un disco indimenticabile, ma certamente valido.

⬆ : Isabel, Marijuana, Rambo ⬇ : Simmetria Voto: 6.5

AWOLNATION – ANGEL MINERS & THE LIGHTNING RIDERS

Conosciuti ai più per le hit internazionali “Sail” e “Run” su tutte, gli AWOLNATION tornano nel 2020 con dieci tracce che alzano l’asticella, esplorando vari generi e mixando elementi elettronici a riff di chitarra catchy da morire, passando da drop da musica house (Slam) a sonorità che a tratti ricordano i Twenty One Pilots, strizzando pure l’occhiolino a roba più estrema, soprattutto con le conclusive aggressivissime Half Italian e I’m Wreck. Spiace molto che la opener The Best (singolo che più ho apprezzato) sia nella versione senza Alice Merton, che davvero conferiva una marcia in più a una canzone comunque validissima. Nel complesso un ascolto vario, divertente, e migliore di quanto mi potessi aspettare alla vigilia.

⬆ : The Best, I’m Wreck ⬇ : Radical Voto: 8-

GHEMON – SCRITTO NELLE STELLE

Dopo un primo rinvio, è finalmente uscito l’atteso nuovo lavoro di Ghemon, che accomuna a tratti l’hip hop delle sue origini con le nuove sonorità più pop/r&b verso cui ha svoltato negli ultimi anni, ottenendo risultati veramente soddisfacenti: le produzioni sono di livello altissimo e coadiuvano alla perfezione le strofe melodiche di Ghemon, che balzano dal funky elettronico di Due Settimane al ritmo malinconico di Cosa Resta di Noi, fino al vero capolavoro del disco che a mio parere è Buona Stella, che ha una base gustosissima e un ritornello che non esce dalla testa. Chiudendo poi alla grandissima con la rabbiosa e motivante KO, una sorta di inno alla caparbietà e al tenere duro, che di questi tempi fa sempre bene.

⬆ : Buona Stella, KO ⬇ : Inguaribile e Romantico Voto: 7.5

TRIVIUM – WHAT THE DEAD MEN SAY

I primi due singoli, Catastrophist e la title track, hanno portato a livelli molto alti le mie aspettative, che devo dire sono state prima disilluse dal terzo singolo Amongst The Shadows And The Stones, 2/3 spanne sotto i precedenti, e poi abbattute dal resto del disco, che non presenta il mordente che mi aspettavo né l’originalità e la violenza che speravo, o perlomeno non quanto speravo. In particolare i ritornelli spesso e volentieri lasciano un po’ di amaro in bocca per quello che poteva essere e non è; il lavoro di chitarra è ovviamente eccelso come sempre, però mi aspettavo un lavoro più all’altezza dei teaser. Non è mai un bene quando le tracce migliori di un album sono i singoli che lo anticipano: mai sparare subito le migliori cartucce a disposizione..

⬆ : What The Dead Men Say

⬇ : Scattering The Ashes

Voto: 5

FIONA APPLE – FETCH THE BOLT CUTTERS Non conoscevo questa cantante, e non avrei mai pensato che l’avrei ascoltata per darne un parere qui dentro, ma poi ho scoperto che ha ricevuto uno score perfetto da Pitchfork, piattaforma tra le più autorevoli e note in ambito musicale al mondo: 10/10, come solo MBDTF di Kanye West e Kid A dei Radiohead negli ultimi 20 anni. Difficile a questo punto sottrarsi al dovere, e difficile non partire con delle aspettative di un certo tipo: non è il mio album perfetto personalmente, ma va riconosciuto che ha veramente tante qualità, dall’eccentricità di varie basi strumentali (Shameika, Newspaper), alla voce ipnotica ed espressiva di Fiona, che a tratti mi ricorda quella di Florence, al rovesciamento della struttura di canzone pop convenzionale, per creare dei brani forti, esplosivi, che vanno in direzioni inattese spesso e volentieri, lasciandoti sempre qualcosa in più da scoprire ad ogni nuovo ascolto. Il mio score non sarà perfetto, ma non può che essere comunque pienamente positivo.

⬆ : I Want You To Love Me, Cosmonauts ⬇ : For Her Voto: 8+

(EP) INCUBUS – TRUST FALL (SIDE B) 5 anni (!) dopo l’omonimo Side A, finalmente ecco l’altra faccia di questo lavoro, intervallato da un ottimo LP nel 2017, per l’eccentrica rock band californiana, tra le mie preferite da anni ormai. 5 tracce, la cui gemma incontrastata è l’opener Karma, Come Back, che sotto la guida di una bassline ipnotica, si giostra tra strofe eteree e ritornelli melodici, per poi esplodere in un riff pesantissimo (Make Yourself vibes, parliamo di 20 anni fa…) che fa balzare dalla sedia; una delle mie canzoni preferite del 2020. Si prosegue con le confortanti e divertenti Our Love e Into The Summer, espressione del loro lato più “mainstream rock”, ma che diventano una dipendenza in pochi ascolti, e si chiude con le più intime ed emozionanti On Without Me e soprattutto Paper Cuts, che dimostra come anche oltre i 50 anni la potenza vocale di Brandon Boyd sia pressoché inalterata. Veramente una perla, degna di nota senza di dubbio, in una discografia già ricca di classici

⬆ : Karma, Come Back ⬇ : - Voto: 8.5

(EP) HAYLEY WILLIAMS – PETALS FOR ARMOR II Trovano una casa i singoli più recenti di Hayley Williams dei Paramore, ed è una casa forse ancora più bella di quella che ha accolto i primi 5 brani del suo primo lavoro solista, in uscita a maggio. E quello che si sta delineando per ora è forse uno dei miglior album alternative pop del 2020…

Ho già parlato spesso nei recap dei singoli di queste tracce, che costantemente sono finite ogni settimana tra le migliori, da gennaio ad ora. Si possono fare vari paralleli tra i due EP, che presentano tracce più ritmate e corroboranti (Cinnamon da una parte, Over Yet qui dentro), così come riflessioni più intime su se stessa (Simmer, Roses/Lotus/Violet/Iris); le basi strumentali sono sapientemente guidate da un basso e da una produzione che prendono a piene mani dai Radiohead, soprattutto quelli più recenti. Ormai siamo pronti per il gran finale, siamo pronti per assaporare il disco nella sua interezza. Ne parleremo.

⬆ : My Friend, Over Yet : - Voto: 8.5

(EP) KALI UCHIS – TO FEEL ALIVE

Quattro brevi tracce, 10 minuti totali di nuova musica da parte della poliedrica cantante americana, che però in questo lavoro non brilla in termini di creatività e progresso rispetto a vari suoi lavori precedenti: la sensazione generale è che vada “sul sicuro”, con 4 canzoni per niente ambiziose, per niente coinvolgenti, in cui la sua comunque fenomenale voce non è risaltata appieno da delle produzioni strumentali abbastanza banali, abbastanza deboli. Si poteva fare di più, tra le mani sembra di avere la bozza di un progetto più grandioso ma ancora embrionale, uscito per errore dalla casa discografica…

⬆ : To Feel Alive : Angel Voto: 4.5

(EP) THE KOOKS – UNSHELVED PT.1

Chiudiamo la carrellata di Aprile con un lavoro-non lavoro, ossia una compilation di 5 tracce ri-registrate e ri-prodotte dagli archivi dei leftovers dei Kooks, band britannica di fama mondiale, capifila dell’indie rock duro e puro da anni. C’è di che rimanere soddisfatti: abbiamo tra le mani 5 canzoni (e visto il titolo dell’Ep, ne avremo di più nelle prossime settimane) in puro stile Kooks, inconfondibili il timbro vocale (in particolare su Oil e Agnostic, vere gemme del gruppo) e gli esotici riff di chitarra che sono marchio di fabbrica di hit storiche come Naive e Bad Habit, e che ritroviamo qui a piene mani. Chi mastica il genere, ma anche chi vi si affaccia da poco, ha di che godere con questo piccolo album!

⬆ : Oil, Agnostic ⬇ : - Voto: 7.5

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