#2020inMusica | Album, Weeks 19/20/21
- Francesco Chirico
- 23 mag 2020
- Tempo di lettura: 5 min
Aggiornamento: 27 mag 2020
Per mantenere il ritmo di 2 uscite per mese, questa puntata raccoglie dischi usciti nelle prime 3 (e non 2) settimane di Maggio, con qualcosa che sarà recuperato nella prossima.
Abbiamo comunque tra le mani 2 potenziali Album Of The Year (personalmente parlando) e qualche brutta delusione…
Lista Aggiornata: https://rateyourmusic.com/list/il_chie/2020-albums/ NB: Le posizioni e i rating di album già in lista possono comunque variare, in base a ascolti futuri o altre considerazioni
HAYLEY WILLIAMS – PETALS FOR ARMOR
Finalmente trova compimento uno degli album da me più attesi per questo 2020, fin da quando sono stato conquistato dal primo di una lunga serie di singoli, Simmer, uscito a gennaio. Quattro mesi dopo, e 2 EP dopo, posso dire che l’esperienza complessiva di ascolto di questo album è sensazionale, tra le migliori dell’anno in ambito pop/alternative: 15 tracce che delineano un percorso interiore coerente e molto chiaro, tra atmosfere molto Radiohead-esque e arrangiamenti colorati e sempre nuovi, in cui la Williams affronta il proprio io interiore sotto ogni aspetto; dalla rabbia e dalla delusione di una relazione naufragata (Leave It Alone, Dead Horse), alla riscoperta della propria femminilità e fragilità (Cinnamon, Roses/Lotus/Violet/Iris), che poi è simboleggiata nel titolo dell’opera (Petali come armatura), fino alla voglia di rivalsa (Over Yet) e alla rinascita portata da vecchie amicizie (My Friend), nuovi amori (Taken, Pure Love) e bei ricordi (Crystal Clear). Buona la prima per Hayley, oltre ogni aspettativa, e che sia un punto di partenza per lavori ancora migliori.
⬆ : Simmer, Pure Love, Over Yet, My Friend, Why We Ever ⬇ : Creepin
Voto: 9
DARK POLO GANG – DARK BOYS CLUB
10 tracce, 26 minuti, la Dark Polo Gang fa il suo ritorno con numerosissimi ospiti, e il risultato è un album compatto, ma su cui sarà difficile tornare in futuro, non avendo avuto nessuna traccia che mi abbia veramente colpito o catturato. Non sono mai stato un loro estimatore, e dando un occhiata in giro ho trovato varie conferme sul fatto che, come sospettavo, siamo lontani dalla qualità che molti dei lavori precedenti potevano vantare (nel loro ambito). Certi feat sono ottimi (Ketama, Traffik), molti altri feat sono pessimi a dir poco (SALMO, ANNA, Capo Plaza, Oni One); i beat sono di qualità, e di quelli sinceramente non mi preoccupavo molto; Pyrex si distingue (al solito) notevolmente rispetto ai suoi due colleghi, di cui proprio non riesco a percepire alcuna qualità o appeal.
Qualche canzone è ok, altre sono davvero dimenticabili. Nel complesso, è stata un’esperienza di ascolto comunque interessante, ma resta lì dov’è.
⬆ : Dark Love Gang ⬇ : Amiri Boys, Biberon Voto: 4.5
MOSES SUMNEY - GRAE
A Febbraio uscì la prima parte di questo album, che fino ad adesso è rimasto saldo in cima alla mia classifica come migliore album del 2020. Fino ad adesso, perché viene sostituito dalla versione completa: sono piuttosto convinto che anche a fine anno sarà difficile non trovare questo album nelle prime posizioni.
Un’opera artistica strepitosa, che affronta le zone grigie (grae -> grey) dell’animo umano, la solitudine, l’incertezza dei propri sentimenti, affermando il proprio diritto a sovvertire le etichette e le convenzioni sociali e relazionali che la società va ad imporre, anche in maniera subdola e sottile, e invitando tutti quanti a fare lo stesso, soprattutto il popolo nero di cui lui si fa umile portavoce. Stereotipi sovvertiti, e si nota fin da subito, perché sembra quasi innaturale che un uomo del genere possa inebriare con una voce ed un falsetto che vanno fuori da questo mondo: la sua performance vocale in particolare su Conveyor, Cut Me, e Neither/Nor è sensazionale. Il disco è tutto suo, lo si vede dai titoli (Cut Me, Lucky Me, Bless Me, Me in 20 Years), dai testi, creativi e meravigliosi nel creare immagini dal nulla, e dalla produzione, quasi tutta farina del suo sacco e quasi tutta impeccabile e sorprendente; ma lo sento anche incredibilmente mio, e penso di chiunque decida di andare a fondo nell’ascolto.
E poi c’è Virile, senza dubbio la miglior canzone del disco e forse la mia preferita dell’anno, un inno guidato dal sapiente basso di Thundercat e dall’energetico ritornello, quasi heavy, contro la mascolinità tossica e forzata, che soffoca lati artistici e personali che meritano invece di risplendere.
Dategli una chance, non ve ne pentirete
⬆ : Virile, Bless Me, Neither/Nor
⬇ : Two Dogs Voto: 9
DRAKE – DARK LANE DEMO TAPES
D’accordo, è un mixtape di vecchie e nuove demo, non mi dovevo aspettare niente di sensazionale, probabilmente ci sarà un vero album di Drake entro fine anno. Però.
CHE DORMITA.
14 tracce senza un attimo di variazione dal solito mood trap lento, chill, la voce di Drake diventa sempre più fastidiosa andando avanti con la tracklist, e nemmeno cavalli di battaglia sicuri si salvano: Future, Young Thug e soprattutto Playboi Carti deludono in maniera piuttosto pesante.
Pochi highlights, concentrati nella prima metà del lavoro, che come il titolo può far pensare dà effettivamente la sensazione di essere poco rifinito, lontano dalla qualità che Drake ha dimostrato di poter mettere nelle sue tracce. Ah, e Toosie Slide è un insulto al buon senso.
⬆ : Deep Pockets, Chicago Freestyle
⬇ : Pain 1993, Toosie Slide
Voto: 4
CHARLI XCX – HOW I’M FEELING NOW A meno di un anno dal suo ultimo (celebratissimo) lavoro, Charli XCX ritorna con un vero e proprio “quarantine album”, completamente registrato ed incentrato sul lungo periodo di isolamento a cui siamo stati costretti negli ultimi mesi, e su cosa lei stessa abbia provato e a cosa abbia pensato. Ed è un disco molto particolare, un pop molto distorto, glitchy, quasi alieno a tratti: certamente non è il pop a cui siamo abituati nelle radio o sui social, ma un qualcosa che si spinge oltre questi confini, andando a pescare dall’elettronica e dai meandri più sconosciuti della musica alternativa americana (il produttore di varie tracce è Dylan Brady dei 100 gecs…). Il risultato mi lascia sensazioni miste, perché se da un lato trovo eccessive spesso le scelte di produzione e la quantità di effetti sulla voce, dall’altro molte tracce mi hanno inaspettatamente convinto, pur essendo lontane sia dai miei gusti sia dai trend della musica pop attuale. La promozione è comunque guadagnata senza dubbio.
⬆ : Pink Diamond, Forever ⬇ : c2.0, anthems Voto: 7+
FUTURE – HIGH OFF LIFE
Non sapevo fosse in cantiere un nuovo album di Future, e quando è uscito ho voluto subito provarlo, nonostante il mio rapporto con il suo stile e la sua musica sia sempre stato abbastanza controverso.
Ancora una volta, non riesco però a farci pace: se al primo, lungo (oltre 1 ora…), ascolto, le impressioni erano piuttosto positive, in termini sia di beat che di strofe, i tentativi successivi sono stati progressivamente peggiori, trovando sempre più difficoltà con determinate tracce (HiTek Tek, Ridin Strikers, HARLEM SHAKE MA CHE ROBA E’, Life Is Good), e apprezzando sempre meno i colpi comunque a mio parere migliori, ovvero Solitaires (sempre ottimo Travis Scott), Trapped In The Sun, Trillionaire (dove Youngboy NBA stranamente non sfigura). Un giorno forse arriverà la mia epifania positiva con Future, ma sicuramente non è questo il giorno.
⬆ : Solitaires
⬇ : Harlem Shake, Life Is Good Voto: 5.5
(EP) DANI FAIV – SCUSATE
Quantomeno si è scusato… Ep dimenticabilissimo, trascinato giù da quell’abominio di Cioilflow.
Poco da dire
⬆ : Facce Finte ⬇ : Cioilflow Voto: 3
(EP) THE KOOKS – UNSHELVED PT. II
Secondo EP in cui i Kooks puliscono il loro scaffale, rilasciando vecchie unreleased, versioni alternative e demos, dandoci una ventata di nostalgia ed insieme freschezza, con il loro inconfondibile stile, guidato dalle chitarre e dall’accento britannico di Luke Pritchard. Un ottimo servizio per i fan di lunga data, un buon biglietto da visita per chi si sta avvicinando a loro da poco.
⬆ : All Through Your Life [Demo] ⬇ : - Voto: 7
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